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Cura e traduzione di Maura Del Serra Edizioni integrali
È qui raccolta l’intera produzione narrativa della scrittrice neozelandese. Con la sua capacità di ritrarre il mondo femminile con rara sensibilità e delicatezza, Katherine Mansfield proietta e trasforma l’eredità del naturalismo francese – raccolta da Henry James e dall’amato Čechov – in direzione tutta novecentesca, sottilmente legata al clima modernista della più avanzata letteratura londinese ed europea degli anni Dieci e Venti del Novecento (da Proust alla Woolf, a Joyce e a Lawrence). Con raffinato humour e con una accesa…mehr

Produktbeschreibung
Cura e traduzione di Maura Del Serra
Edizioni integrali

È qui raccolta l’intera produzione narrativa della scrittrice neozelandese. Con la sua capacità di ritrarre il mondo femminile con rara sensibilità e delicatezza, Katherine Mansfield proietta e trasforma l’eredità del naturalismo francese – raccolta da Henry James e dall’amato Čechov – in direzione tutta novecentesca, sottilmente legata al clima modernista della più avanzata letteratura londinese ed europea degli anni Dieci e Venti del Novecento (da Proust alla Woolf, a Joyce e a Lawrence). Con raffinato humour e con una accesa visività dai risvolti simbolici, sperimentò strumenti psicologico-formali innovativi, divenendo una delle voci narrative più nuove e vigorose del suo tempo. Esordì nel 1911 con il volume Una pensione tedesca, cui seguirono Beatitudine (1922) e, postumi, Il nido delle colombe (1923) e Qualcosa di infantile ma di molto naturale (1924).

«E poi, dopo sei anni, lo rivide. Era seduto a uno di quei tavolini di bambù ornati da un vasetto giapponese di narcisi di carta. Aveva davanti una fruttiera colma, e con molta attenzione, in un modo che lei riconobbe subito come “tutto suo”, stava sbucciando un’arancia.»

Katherine Mansfield
nata a Wellington, in nuova Zelanda, nel 1888, si trasferì giovanissima a Londra, dove fu parte attiva degli ambienti letterari e artistici di avanguardia. Sposò nel 1918 il critico e scrittore J.M. Murry, che ne curò l’opera dopo la morte. Condusse una vita avventurosa e inquieta; a soli 23 anni ebbe il primo attacco di tubercolosi, malattia che nel 1923 ne causò la prematura scomparsa.