"Tutto ha un senso": 60 poesie e 4 riflessioni. Qualcuno ha detto che la poesia non si può spiegare. Sono d'accordo: la poesia va letta e condivisa, oppure negata. Credo non vi sia una via di mezzo: piace o non piace. Questo vale, naturalmente, anche per le mie poesie. Leggetele, e se vi piaceranno non potrò che esserne contento. Se non vi piaceranno non disperate: troverete in un'altro autore ciò che cercate. Vi ringrazio comunque di essere passati da queste parti. Per le riflessioni, forse, è diverso. Sono quattro: "La strada (in)finita", "La pace del poeta", "Cos'è poesia?" e "Il sogno, l'incubo e l'ipocrisia". La prima riguarda l'arco esistenziale che noi tutti attraversiamo, e le domande che molti di noi si pongono: chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo, andremo compreso. Vita e morte; morte e vita. Si vive, si nasce e si muore: punto. Cosa eravamo prima di nascere? Quale soglia varcheremo al confine tra la vita e la morte? Domande, domande, ed ancora domande, nel percorso della strada (in)finita. La seconda affronta il tema della poesia come mezzo per porre termine (almeno in parte) alla violenza. Si può fare, della poesia, un messaggio di pace? È utopia il pensiero di contrapporre, alla violenza materiale, il flusso delle parole? Chi è poeta? Cos'è poesia? Quali parole, frasi, componimenti, saranno quelli giusti per definire la vera poesia? È necessario scrivere dei versi, pubblicare un libro, per essere considerato un poeta? Questo il tema della terza riflessione. La quarta affronta il Tempo, la Storia e l'afflato degli uomini sul Mondo. L'umanità disumana e la disumana umanità. Buona lettura.