Il testo contiene situazioni e parole riconducibili a scene di sesso estremo, e si deve ritenere diretto a un pubblico maggiorenne e interessato alla pornografia. Qui di seguito un breve estratto. «Ammettilo, è bellissimo essere come noi! Godere così come facciamo, liberi da tutte quelle ipocrisie idiote… Mi siete mancati davvero molto, sai? Anzi, posso arrivare a dirti che tu in particolare mi mancavi ancora prima di conoscerti! Mi sono sentita così sola, e per tanto di quel tempo…Nonostante le ragazze e i ragazzi della casa, intendo. L’aver ritrovato il senso della famiglia come la intendo io è un regalo incredibile, che nessun altro al di fuori di voi può capire.» Non ho nessun problema ad annuire con fare comprensivo. È una sensazione che condivido appieno e so che per Diana è esattamente la stessa cosa. «È vero, assolutamente. Soltanto noi sappiamo che vuoi dire… Anche io e tua figlia, e nemmeno tanto a livello inconscio, avevamo bisogno di ritrovare il senso della famiglia, come lo hai definito tu. Anche per questo, ci siamo fermati per un po’ di tempo da Kate e Julie: niente meglio di loro possono rappresentare la mia famiglia. E ovviamente questo ha spinto Diana a portarle qui, perché tu potessi conoscerle…» Poiché la curiosità è femmina, e poche donne lo sono più di Carola, vuole saperne di più di questo mio rapporto ingenuamente torbido, almeno all’inizio. Poi l’ingenuità si è decisamente stemperata. Io le racconto tutto del nostro rapporto, col massimo dei dettagli possibili senza diventare palloso. Le parlo della vita di Kate, di quello che lei stessa ha deciso di raccontarci di Julie e del genere di vita che hanno condotto fino a quel momento. Naturalmente non tralascio tutto quello che riguarda la mia formazione e di fronte al racconto di questi particolari mostra tutto il proprio apprezzamento. Io parlo e mentre le parole continuano a suggerire immagini cariche di erotismo e trasgressione, continuiamo ad accarezzarci piacevolmente: le mie mani vagano sul suo corpo, mentre le sue mi tengono il cazzo e le palle, indolenti e lascive, pigramente eccitanti. Termino quella che mi sembra una narrazione fiume e Carola sembra rimuginare intensamente su quello che ha appena ascoltato. Poi scrolla le spalle, nel gesto di chi è comunque arrivato a una conclusione."