Le ceneri dell’attentato alle Torri Gemelle erano ancora calde. Lo sgomento sui volti degli abitanti di Manhattan era ben visibile. In molti si domandavano come si potesse giungere a compiere un’azione tanto deprecabile per la quale avevano perso la vita tantissime persone innocenti.Quando le televisioni avevano ipotizzato la possibilità della mano di Al Qaeda dietro alla strage due americani su tre erano convinti che la vendetta sarebbe stata l’unica pillola capace di addolcire un boccone tanto amaro. Due americani su tre chiedevano alla nazione, ed in modo specifico al Presidente degli Stati Uniti, di punire coloro che avevano causato un tale scempio.Alla Casa Bianca avevano appreso la notizia dell’attentato mediante una telefonata da parte della Cia, la prima che fosse riuscita a mandare un proprio drappello di agenti sul luogo del misfatto. Erano presenti nel momento in cui le due torri implodevano crollando su loro stesse. Il Presidente aveva espresso il suo cordoglio alla nazione mediante i mass media, in completo scuro, a ribadire il momento di lut-to, ed aveva promesso al popolo americano che i responsabili di quella strage avrebbero avuto la giusta punizione.