Una raccolta di racconti sull’Italia del Novecento, tra autobiografia e osservazione del reale. Si parte dalla Grande Guerra, ci si sofferma sul secondo dopoguerra, si attraversa il Sessantotto con le sue miserie e le sue utopie, si arriva all’epoca delle guerre globali, del disincanto, del razzismo e dell’arrivismo d’oggi. Un certo ruolo hanno le parlate dialettali – il veneto, il toscano, il lombardo, il genovese – che testimoniano non già presunte identità regionali, a cui l’autore si sente completamente estraneo, ma forme di esperienza vissuta che mantengono, se non altro nel ricordo, una grande vitalità. Alessandro Dal Lago è nato a Roma nel 1947. Ha insegnato Sociologia della cultura in diverse università italiane e straniere. È autore o coautore di una quarantina di volumi di argomento sociologico e filosofico. Ma ha pubblicato anche un romanzo, una raccolta di racconti sull’università e altri testi letterari. Ha vissuto per lo più a Milano e Genova e ha soggiornato per lunghi periodi a Parigi e negli Stati Uniti. Oggi vive in Sicilia e passa alcuni mesi ogni anno in Germania.