Paola è una bella ragazza di un piccolo paese, è fidanzata con Michele e stanno per sposarsi. Quando ormai è tutto pronto e lei è in attesa all’altare, lui si presenta in preda al delirio e manda a monte le nozze.
Sergio vive nella grande Milano, ha pochi amici e un’amante, che non è solo sua e sua non potrà mai essere. Nel paesino in cui abita Paola ci passa le estati, ed è proprio qui che la vede la prima volta e tra gli alberi, il fiume e i fili d’erba li avvince la passione.
La distanza e la paura li dividono, ma il pensiero di quei giorni passati insieme non vuole abbandonarli.
Angelo Alonge è nato a Milano nel 1950, ora è pensionato dopo il lavoro in un istituto di credito.
Diplomato, sposato, ha un figlio, è nonno e adora il nipotino Francesco.
Cultore del dialetto milanese ha scritto una commedia inedita in vernacolo.
Lettore vorace di tutto, ama anche la buona cucina e il vellutato vino.
Affascinato dalle letture giovanili, in particolare di Dostoevskij, Tolstoj, Mann, incantato, sedotto, sente quella “vocazione” alla scrittura e incomincia a sognare.
Così a metà anni Ottanta scrive quasi di getto il romanzo breve, Un attimo.
Pubblicato da una piccola casa editrice e apprezzato solo da amici, conoscenti, colleghi di lavoro. Segue poi il racconto L’albero e la luna, inedito, e diverse poesie.
Sergio vive nella grande Milano, ha pochi amici e un’amante, che non è solo sua e sua non potrà mai essere. Nel paesino in cui abita Paola ci passa le estati, ed è proprio qui che la vede la prima volta e tra gli alberi, il fiume e i fili d’erba li avvince la passione.
La distanza e la paura li dividono, ma il pensiero di quei giorni passati insieme non vuole abbandonarli.
Angelo Alonge è nato a Milano nel 1950, ora è pensionato dopo il lavoro in un istituto di credito.
Diplomato, sposato, ha un figlio, è nonno e adora il nipotino Francesco.
Cultore del dialetto milanese ha scritto una commedia inedita in vernacolo.
Lettore vorace di tutto, ama anche la buona cucina e il vellutato vino.
Affascinato dalle letture giovanili, in particolare di Dostoevskij, Tolstoj, Mann, incantato, sedotto, sente quella “vocazione” alla scrittura e incomincia a sognare.
Così a metà anni Ottanta scrive quasi di getto il romanzo breve, Un attimo.
Pubblicato da una piccola casa editrice e apprezzato solo da amici, conoscenti, colleghi di lavoro. Segue poi il racconto L’albero e la luna, inedito, e diverse poesie.