"A dispetto della suprema arroganza di questo tempo contorto, noi verremo probabilmente ricordati, da quei posteri ai quali è pur sempre demandata l´ardua sentenza, come appartenenti, mutatis mutandis, ad una sorta di rinnovato medioevo. Poiché la storia mai si ripete seguendo gli stessi sentieri, quest´ennesimo medioevo assume le forme metalliche della tecnica, di un tempo in cui si usano macchine per ogni scopo, ma si preferisce ignorare il cuore e lo spirito che dovrebbero star dietro la mano che le muove. Si finisce, così, per confondere la scienza con la tecnica e l´attività pratica, non ravvisando più né la mano artefice né l´uomo pensante appiattendo, così, la totalità umana unicamente ai suoi bisogni e limiti. In questo nuovo medioevo risalta quello che è stato definito come “il tradimento dei chierici”, il voltafaccia di una classe intellettuale che ha, da tempo, barattato la cultura con pane e companatico."