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«Siamo di fronte a tempi difficili per il marketing dello stato che, nel caso dell’Italia, è particolarmente incapace di farsi autopromozione anche quando funziona, perché se è vero che le critiche sul malfunzionamento delle istituzioni sono spesso azzeccate, non si discute mai di ciò che funziona e soprattutto ci si dimentica che le istituzioni in sé non sono un materiale astratto, ma sono regolate da leggi pensate da uomini e donne che decidono le modalità con cui applicarle e farle rispettare dai cittadini, i quali, a loro volta, sono parte attiva in tale processo, decidendo se rispettare o…mehr

Produktbeschreibung
«Siamo di fronte a tempi difficili per il marketing dello stato che, nel caso dell’Italia, è particolarmente incapace di farsi autopromozione anche quando funziona, perché se è vero che le critiche sul malfunzionamento delle istituzioni sono spesso azzeccate, non si discute mai di ciò che funziona e soprattutto ci si dimentica che le istituzioni in sé non sono un materiale astratto, ma sono regolate da leggi pensate da uomini e donne che decidono le modalità con cui applicarle e farle rispettare dai cittadini, i quali, a loro volta, sono parte attiva in tale processo, decidendo se rispettare o meno le leggi dello Stato e le sue istituzioni». In realtà, come spiega nella prefazione al volume – da cui è tratta la citazione sopra riportata – la professoressa Elena Riva, lo sviluppo dell’amministrazione pubblica in Italia ha assunto sin dai suoi albori un progresso articolato e spesso criticato, anche se si deve a Giovanni Giolitti il cosiddetto «decollo amministrativo» nei primi anni del Novecento. Il volume, al di là di una corposa introduzione storica, si focalizza su un aspetto preciso della storia amministrativa italiana ovvero il rapporto tra centro e periferia attraverso l’esempio della Provincia – ente locale ad oggi particolarmente discusso – con un approfondimento della storia della Provincia di Milano in età crispina. La scelta delle categorie interpretative di centro e periferia non è casuale: nella storia dello Stato moderno infatti a questi due elementi si è traslato il significato di “modernità” e “resistenza” anche se gli ultimi studi hanno evidenziato come nella storia europea il concetto di “modernità” emergesse proprio dalla tensione derivata da istanze centrifughe e centripete in cui il potere ha dovuto «recepire e adattare le proprie istituzioni al pluralismo giuridico e istituzionale che gli preesiste».