I miei lettori più fedeli sanno perché ho scritto questo ultimo romanzo con protagonista Leo Blasi e soprattutto sanno per chi l’ho scritto, nonostante avessi dichiarato sulla quarta di copertina di La pelle profonda che quello sarebbe stato l’ultimo romanzo della saga e che avrei mandato il nostro amico commissario definitivamente in pensione. Poi c’è stata la mail di A. D., una giovane ragazza che a causa di una grave patologia non può fare tutto quello che fanno le ragazze della sua età e che può leggere e scrivere solo tramite l’uso particolare di un computer. La madre le aveva letto tutti i precedenti romanzi di Blasi e lei mi ha chiesto di scrivere ancora del suo amico commissario, perché leggere le avventure di Leo e soprattutto le loro ambientazioni la faceva volare con la fantasia laddove le sue gambe non potevano portarla. Quella richiesta mi ha talmente commosso che, nonostante stessi scrivendo altro, Un cold case per Leo Blasi l’ho scritto per lei in due mesi, le ho mandato una bozza in modo che potesse leggerla autonomamente e le ho detto che il romanzo era solo per lei e che non lo avrei mai pubblicato. Lei dopo due giorni lo aveva già letto e mi ha scritto ringraziandomi e affermando che questo romanzo, per lei, era più bello dei precedenti e mi ha pregato, contrariamente a quanto avevo deciso, di pubblicarlo affinché tutti potessero leggerlo, perché quello era un libro d’amore, non certo per i contenuti, ma per il motivo per cui lo avevo scritto. Il mio editore è stato felice del mio ripensamento e oggi è nata la versione editoriale di Un cold case per Leo Blasi.