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Il presente volume intende approfondire la figura di uno dei massimi rappresentanti del “Circolo linguistico di Mosca”, Boris Jarcho (1889-1942), inserendola al centro di un confronto costante sia con le posizioni degli altri membri del Circolo moscovita che con quelle dei colleghi della più nota “Società per lo studio del linguaggio poetico” (Opojaz).L’importanza del “Circolo linguistico di Mosca” nel preparare il terreno all’impiego di nuove metodologie per le ricerche linguistiche è stata ormai riconosciuta da molti studiosi, così come è ben appurata la linea di continuità che lega gli…mehr

Produktbeschreibung
Il presente volume intende approfondire la figura di uno dei massimi rappresentanti del “Circolo linguistico di Mosca”, Boris Jarcho (1889-1942), inserendola al centro di un confronto costante sia con le posizioni degli altri membri del Circolo moscovita che con quelle dei colleghi della più nota “Società per lo studio del linguaggio poetico” (Opojaz).L’importanza del “Circolo linguistico di Mosca” nel preparare il terreno all’impiego di nuove metodologie per le ricerche linguistiche è stata ormai riconosciuta da molti studiosi, così come è ben appurata la linea di continuità che lega gli esperimenti di Boris Tomaševskij (1890-1957) e Boris Jarcho (1889-1942) alla corrente induttivo-statistica di cui sono portavoce Kirill Taranovskij (1911-1993), il matematico Andrej Kolmogorov (1903-1987) e Michail Gasparov (1935-2005). Nonostante ciò, i lavori di Jarcho restano ancora oggi appannaggio di pochi specialisti e la storia del “Circolo linguistico di Mosca” attende ancora di essere scritta. «Tutto quello che si è detto sul formalismo, soprattutto in Europa, contiene un errore: non si tiene conto che l’essenziale non era la dottrina (non ve n’era una); si può perfino dire che non era il metodo, bensì il confronto di metodi per trovarne uno». Roman Jakobson