Un Mondo Senza Danza è un saggio in forma di glossario che propone 21 stratagemmi - uno per ogni lettera del vecchio alfabeto italiano - finalizzati a decodificare e contrastare la "covideologia", ovvero quella narrazione mediatica e istituzionale intorno all'emergenza pandemica che, dal Febbraio 2020, avvolge quotidianamente la vita di ciascuno. Il testo ha un taglio espositivo e analitico che si colloca, a metà strada, tra la riflessione filosofica e l'elaborazione poetica. Il punto di partenza del testo riguarda come l'emergenza COVID abbia determinato, fin dai primissimi giorni della sua comparsa, una polarizzazione assoluta all'interno dell'opinione pubblica: tra chi, da una parte, conservava reddito e lavoro e aveva paura di morire e chi, dall'altra, aveva perso reddito e lavoro a causa del lockdown e aveva di conseguenza paura di vivere, il dialogo è risultato fin da subito impossibile. Questo libro si propone, allora, di analizzare quello che, in un mondo non sottoposto a polarizzazione fanatica e isterica, dovrebbe accomunare destra e sinistra, garantiti e disoccupati, apocalittici e integrati: ovvero la preoccupazione per gli effetti negativi che a livello sociologico, psicosociale e antropologico, il protrarsi del distanziamento potrebbe generare sugli esseri umani e sulle nuove generazioni in particolare.
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