Il romanzo è un thriller. Ma non c’è violenza, né sangue e nemmeno morti. Eppure tratta di un delitto che si dovrebbe compiere dentro la più alta istituzione della Calabria: il Consiglio regionale. Un pacco, che nel gergo politico sta per un grande imbroglio, compiuto senza la consapevolezza dei molti, è ordito da un cinico gruppetto di consiglieri regionali. Il delitto si dovrà compiere nella seduta notturna della sessione del bilancio. Una giovanissima consigliera regionale e due attempati colleghi intuiscono la trama e si organizzano per impedire che esso si consumi. Tuttavia il pacco è difficile da contrastare ed essi si imbattono in politici avvezzi al potere, presenze esterne al palazzo in cui si ritrovano o si avversano, pezzi di massoneria deviata, settori collusi della curia, personaggi di mafia che temono l’intrusione in Calabria di forze ben più violente della loro. Il disegno perverso, concepito a Roma e a Malta, ha bisogno del voto di una maggioranza, ma i tre che cercano di bloccare il pacco, si organizzano per frantumarla. Ci riusciranno?La trama del romanzo si svolge dentro Palazzo Campanella, ma è una storia del tutto fantasiosa e integralmente inventata dall’autore; né reali sono i personaggi che vi compaiono, protagonisti di una ritualità dell’azione istituzionale che il più delle volte sfugge agli osservatori esterni.