Cesare Fuso compie con la propria scrittura un cammino di conoscenza interiore del proprio io, procedendo per dubbi, quesiti, più che per certezze, e lo fa seguendo il proprio istinto meditativo, con la volontà di sperimentare sempre al di fuori degli steccati della poesia. La modernità del suo linguaggio è connaturata alla sua provenienza e attaccamento al suolo, alla verità della terra, che va di pari passo con il desiderio di condividere i propri versi. È evidente la scelta di non suddividere la raccolta in sezioni tradizionali, ma in tre "modalità", che si alternano senza soluzione di continuità, cercando di restituire lo spirito attuale e la circostanzialità del proprio dettato poetico. Un esperimento che si fa poesia e allo stesso tempo visione, perché la poesia, per l'autore, è una luce che illumina il mondo con la sua verità, e con essa fa in modo che esso sia visibile. Il lettore che vorrà addentrarsi in questa raccolta lo farà quindi mescolando le differenti modalità della poesia, dell'aforisma poetico, e infine della prosa poetica. Un'ulteriore modalità si compone con le fotografie, opera dello stesso autore, che si accompagnano ai testi come in un dialogo.