Cos'è questo libro di poesie?
È un lungo racconto che parte da Rimbaud e arriva agli Arcani Maggiori dei Tarocchi passando per Gilgamesh, García Lorca, Chagall, Gregory Corso, Gesù di Nazareth, Allen Ginsberg, Modigliani, San Francesco, Kafka, Goethe, Segovia, André Breton, Borges e molti altri non nominati ma presenti nella loro essenza. Un racconto che riguarda la vita e l'arte, con lampi di lucidità e improvvise epifanie (“ Questi colori mi stupiscono / sotto l'albero / con una ferita d'arma da fuoco / osservo il mondo”). L'arte e la poesia sono concepiti come strumenti magici per comprendere la vita e tollerare la morte (“ Deve essere qualcosa / se si adorna di così tali bellezze. / Quando García Lorca guardò negli occhi i suoi assassini / una iridescente alba”). E ancora: “ Quando Rimbaud vide la sua vita svanire / pensò ai versi non scritti / e non provò per essi / alcun rimpianto. / / Lasciò a noi l'incarico”. L'incarico di scrivere versi ma anche di continuare a vivere e a sperare, come fa l'Arcano Maggiore “Il Matto”: “ Senti! Senti che dolci tenerezze nell'aria / che odori! che tepori! che piacevoli suoni! / vai, cammina, non ti fermare! / tu non hai nessun problema / Dio veglia su di te, Fiducia è la tua amica / vai! / spero un giorno di incontrarti”. Un percorso che si presta a molti rimpianti, se lo stesso Gesù ne avverte l’amaro sapore sulla croce (“ Già chinava la testa per morire / e quel viso dolce, quella linea delle anche, / il seno morbido sollevato dal respiro, / l’amore, la casa e i figli, / nulla di ciò avrebbe mai avuto / nulla di ciò sarebbe mai stato”), così come San Francesco, in partenza per la guerra (“ Mai sarai un eroe / mai sarai qualcuno / nessuno ti guarderà incantato / e Morte ti prenderà”), ma anche alla gioia pura, all’amore e all’estasi della sensualità (“ Ma è soffice e dolce / quando ama / delicate le sue labbra / tenero il suo seno / io ne sono pazzo”).
Sono poesie da leggere con la passione dei poeti. Buona lettura a voi.
È un lungo racconto che parte da Rimbaud e arriva agli Arcani Maggiori dei Tarocchi passando per Gilgamesh, García Lorca, Chagall, Gregory Corso, Gesù di Nazareth, Allen Ginsberg, Modigliani, San Francesco, Kafka, Goethe, Segovia, André Breton, Borges e molti altri non nominati ma presenti nella loro essenza. Un racconto che riguarda la vita e l'arte, con lampi di lucidità e improvvise epifanie (“ Questi colori mi stupiscono / sotto l'albero / con una ferita d'arma da fuoco / osservo il mondo”). L'arte e la poesia sono concepiti come strumenti magici per comprendere la vita e tollerare la morte (“ Deve essere qualcosa / se si adorna di così tali bellezze. / Quando García Lorca guardò negli occhi i suoi assassini / una iridescente alba”). E ancora: “ Quando Rimbaud vide la sua vita svanire / pensò ai versi non scritti / e non provò per essi / alcun rimpianto. / / Lasciò a noi l'incarico”. L'incarico di scrivere versi ma anche di continuare a vivere e a sperare, come fa l'Arcano Maggiore “Il Matto”: “ Senti! Senti che dolci tenerezze nell'aria / che odori! che tepori! che piacevoli suoni! / vai, cammina, non ti fermare! / tu non hai nessun problema / Dio veglia su di te, Fiducia è la tua amica / vai! / spero un giorno di incontrarti”. Un percorso che si presta a molti rimpianti, se lo stesso Gesù ne avverte l’amaro sapore sulla croce (“ Già chinava la testa per morire / e quel viso dolce, quella linea delle anche, / il seno morbido sollevato dal respiro, / l’amore, la casa e i figli, / nulla di ciò avrebbe mai avuto / nulla di ciò sarebbe mai stato”), così come San Francesco, in partenza per la guerra (“ Mai sarai un eroe / mai sarai qualcuno / nessuno ti guarderà incantato / e Morte ti prenderà”), ma anche alla gioia pura, all’amore e all’estasi della sensualità (“ Ma è soffice e dolce / quando ama / delicate le sue labbra / tenero il suo seno / io ne sono pazzo”).
Sono poesie da leggere con la passione dei poeti. Buona lettura a voi.