Una partita a scacchi.
Quella partita a scacchi, in casa di amici, avrebbe potuto mutare il corso della storia, se non fosse dipesa dallo stile dei giocatori... inchiodati a loro stessi da una natura avversa al cambiamento. Plagiati da chi pensava di condurli oltre le frontiere di una sciatta esistenza, soccombono sotto il peso della loro inettitudine che li condanna a una tragica e ingloriosa fine. Una metafora sul potere, la natura dell’uomo e le sue velleità, tra l’ingenua alterigia di chi ragiona per gli altri, e la disarmante sprovvedutezza di chi ne assume il dettato. Una diabolica lacerazione che si ricompone solo per l’intervento della Morte che conferisce senso a una partita dall’esito imprevedibile.
Saggezza e Santità.
Che cosa significa, oggi, intendere il passato, ascoltarne le voci che hanno intagliato il senso della vita nel vuoto della nostra esistenza? Chi è ancora in grado di riconoscere e confrontare le origini di un pensiero che ha segnato il cammino dell’uomo negli ultimi due millenni? S’impegnano a farlo i visitatori di un museo che espone le voci di un colloquio mai spento del quale ancora si avvertono le arcane suggestioni che giungono a loro per suscitare consenso. Ma di quale consenso si tratta?
Quella partita a scacchi, in casa di amici, avrebbe potuto mutare il corso della storia, se non fosse dipesa dallo stile dei giocatori... inchiodati a loro stessi da una natura avversa al cambiamento. Plagiati da chi pensava di condurli oltre le frontiere di una sciatta esistenza, soccombono sotto il peso della loro inettitudine che li condanna a una tragica e ingloriosa fine. Una metafora sul potere, la natura dell’uomo e le sue velleità, tra l’ingenua alterigia di chi ragiona per gli altri, e la disarmante sprovvedutezza di chi ne assume il dettato. Una diabolica lacerazione che si ricompone solo per l’intervento della Morte che conferisce senso a una partita dall’esito imprevedibile.
Saggezza e Santità.
Che cosa significa, oggi, intendere il passato, ascoltarne le voci che hanno intagliato il senso della vita nel vuoto della nostra esistenza? Chi è ancora in grado di riconoscere e confrontare le origini di un pensiero che ha segnato il cammino dell’uomo negli ultimi due millenni? S’impegnano a farlo i visitatori di un museo che espone le voci di un colloquio mai spento del quale ancora si avvertono le arcane suggestioni che giungono a loro per suscitare consenso. Ma di quale consenso si tratta?