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A volte il cammino terapeutico produce l’intensa esigenza di “fissare” le tappe più significative, così accade che la persona scopra una venatura poetica nel proprio dire e raccontarsi. È così che una paziente riesce a tracciare un percorso, a scrivere una storia di dolore e di ricordi, belli e brutti, che la protagonista del processo terapeutico ha ripescato nella memoria, piano piano, come piano piano si definiscono le figure emergenti nella nebbia, con l’aiuto della psicoterapeuta. Questo lavoro conduce il lettore dentro i segreti della terapia, che risulta quindi essere una ricerca della storia reale dell’infanzia di ognuno. Ogni brano attesta la difficoltà di recuperare il passato, di ricostruirlo attraverso il rinnovarsi delle emozioni e delle angosce vissute e nascoste, fino a trovare il senso mediante una cruda, forse crudele, rilettura della realtà; cosi come se avessimo tanti tasselli di un puzzle di cui si è perduta la figura d’insieme.