Ridere è una faccenda seria. Terribilmente seria.
Perché ci costringe ogni volta a fare i conti con troppe delle nostre aspirazioni e desideri: con il divario fra come siamo e come invece vorremmo o avremmo voluto essere. Attraverso il sarcasmo su chi ci appare più debole di noi, proiettiamo terapeuticamente molti dei nostri dubbi ed insicurezze, rafforzando in tal modo la nostra autostima e il nostro senso di identità: meno male che io non sono così, ci diciamo in parole povere, e il nostro ego se ne avvantaggia. Anche se questo magari succede dopo di essere andati incontro, con pena e travaglio, proprio a quelle stesse disavventure che oggi consideriamo comiche, ma che forse ieri ci hanno visti involontari e per niente divertiti protagonisti. Non lo confesseremo mai a nessuno, ma il più delle volte in fondo è di noi stessi che ridiamo: di quegli infelici, imbranati noi stessi che un tempo eravamo, e oggi fortunatamente non siamo più. Che è poi la vera e nascosta missione dell’umorismo: cambiarci in meglio senza con questo toglierci la soddisfazione di restare nel frattempo rilassati ed allegri.
Carlo Crescitelli ha sempre creduto nell’necessità dell’ironia, e naturalmente dell’autoironia. Bene lo testimoniano i due fortunati diari di viaggio L’ANTIVIAGGIATORE (IlMioLibro 2010) e COME FARAI A FUGGIRE DA TE STESSO… SE LUI CONTINUA A CORRERTI DIETRO?!? (IlMioLibro 2011). Completano il quadro del suo mondo semiserio il thriller di fantapolitica THE SHADOOR Ombre alla porta (IlMio Libro 2012), SETTANTA REVISITED guida sballata e verbosa per l’anziano rincattivito di questi anni millennovecentoduemili (Il Terebinto Edizioni 2017) e il recente A SPASSO CON L’ANTIVIAGGIATORE (Terebinto 2019). Per il concorso “Riscontri Letterari” ha curato anche l’antologia di racconti fantascientifici TECNOINGANNI. Storie brevi da un problematico futuro (Terebinto 2019).
Perché ci costringe ogni volta a fare i conti con troppe delle nostre aspirazioni e desideri: con il divario fra come siamo e come invece vorremmo o avremmo voluto essere. Attraverso il sarcasmo su chi ci appare più debole di noi, proiettiamo terapeuticamente molti dei nostri dubbi ed insicurezze, rafforzando in tal modo la nostra autostima e il nostro senso di identità: meno male che io non sono così, ci diciamo in parole povere, e il nostro ego se ne avvantaggia. Anche se questo magari succede dopo di essere andati incontro, con pena e travaglio, proprio a quelle stesse disavventure che oggi consideriamo comiche, ma che forse ieri ci hanno visti involontari e per niente divertiti protagonisti. Non lo confesseremo mai a nessuno, ma il più delle volte in fondo è di noi stessi che ridiamo: di quegli infelici, imbranati noi stessi che un tempo eravamo, e oggi fortunatamente non siamo più. Che è poi la vera e nascosta missione dell’umorismo: cambiarci in meglio senza con questo toglierci la soddisfazione di restare nel frattempo rilassati ed allegri.
Carlo Crescitelli ha sempre creduto nell’necessità dell’ironia, e naturalmente dell’autoironia. Bene lo testimoniano i due fortunati diari di viaggio L’ANTIVIAGGIATORE (IlMioLibro 2010) e COME FARAI A FUGGIRE DA TE STESSO… SE LUI CONTINUA A CORRERTI DIETRO?!? (IlMioLibro 2011). Completano il quadro del suo mondo semiserio il thriller di fantapolitica THE SHADOOR Ombre alla porta (IlMio Libro 2012), SETTANTA REVISITED guida sballata e verbosa per l’anziano rincattivito di questi anni millennovecentoduemili (Il Terebinto Edizioni 2017) e il recente A SPASSO CON L’ANTIVIAGGIATORE (Terebinto 2019). Per il concorso “Riscontri Letterari” ha curato anche l’antologia di racconti fantascientifici TECNOINGANNI. Storie brevi da un problematico futuro (Terebinto 2019).