Un evento particolare può cambiare in poco tempo la nostra vita. Questo accade ai personaggi di “Una settimana di passione”.
La storia è ambientata in una Milano degli anni settanta, in cui la rivoluzione culturale del sessantotto ha prodotto un profondo cambiamento nei rapporti sociali e interpersonali, in quelli tra padri e figli.
Il libro racconta il viaggio interiore di uomini e donne alla scoperta di sé e dei loro sentimenti più profondi.
In esso, non c’è un solo protagonista, come avviene in genere in un testo narrativo classico, perché tutti i personaggi di questo libro, per la parte che li riguarda, sono protagonisti.
Il libro narra, perciò, più storie, storie di uomini e donne le cui esistenze sono strettamente intrecciate fra loro ed accomunate dalla stessa fatica del vivere.
Tutti i personaggi sono caratterizzati esclusivamente dal punto di vista psicologico e sono definiti in modo dinamico.
Nel corso della settimana cambiano drasticamente i loro atteggiamenti, le loro idee, i loro ideali, le loro attese, la loro vita. Manca del tutto la loro descrizione fisica.
Eppure l’intenso travaglio delle loro anime, scandagliato con grande sensibilità dall’autrice, coinvolge fortemente il lettore e gli consente di dare loro un volto, di immaginarli anche nella loro fisicità.
Il tempo della storia è breve, una settimana, ma si dilata nel recupero dei percorsi di vita dei singoli personaggi.
Lo spazio è definito concretamente solo nel microcosmo del paesello in cui Giulia ha vissuto la sua fanciullezza e la sua giovinezza.
Milano resta una pura astrazione urbana.
Lo spazio vero, reale è quello dell’anima.
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La storia è ambientata in una Milano degli anni settanta, in cui la rivoluzione culturale del sessantotto ha prodotto un profondo cambiamento nei rapporti sociali e interpersonali, in quelli tra padri e figli.
Il libro racconta il viaggio interiore di uomini e donne alla scoperta di sé e dei loro sentimenti più profondi.
In esso, non c’è un solo protagonista, come avviene in genere in un testo narrativo classico, perché tutti i personaggi di questo libro, per la parte che li riguarda, sono protagonisti.
Il libro narra, perciò, più storie, storie di uomini e donne le cui esistenze sono strettamente intrecciate fra loro ed accomunate dalla stessa fatica del vivere.
Tutti i personaggi sono caratterizzati esclusivamente dal punto di vista psicologico e sono definiti in modo dinamico.
Nel corso della settimana cambiano drasticamente i loro atteggiamenti, le loro idee, i loro ideali, le loro attese, la loro vita. Manca del tutto la loro descrizione fisica.
Eppure l’intenso travaglio delle loro anime, scandagliato con grande sensibilità dall’autrice, coinvolge fortemente il lettore e gli consente di dare loro un volto, di immaginarli anche nella loro fisicità.
Il tempo della storia è breve, una settimana, ma si dilata nel recupero dei percorsi di vita dei singoli personaggi.
Lo spazio è definito concretamente solo nel microcosmo del paesello in cui Giulia ha vissuto la sua fanciullezza e la sua giovinezza.
Milano resta una pura astrazione urbana.
Lo spazio vero, reale è quello dell’anima.
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