Il libro racconta la storia di alcune migliaia di italiani che, alla fine della seconda guerra mondiale, scelsero di rimanere in Jugoslavia per costruirvi il socialismo. Fu una scelta difficile, che portò molti anche a rompere con la famiglia, con gli amici, con la professione. Nel 1948, quando vi fu lo scontro Tito Stalin, si schierarono con il governo di Mosca. Furono repressi, alcuni riuscirono a scappare, altri conobbero il lager di Goli Otok, l’Isola Calva nell’alto Adriatico. Dopo tanti anni quella ferita brucia ancora nei loro cuori e ha segnato le loro esistenze. Parlare di loro significa non tacere su un momento del dramma che coinvolse l’umanità intera prima, durante e dopo la seconda guerra mondiale.