La vicenda si svolge a metà degli anni novanta. Marco Artesani, quarantasei anni, è il direttore tecnico della Thermo-Diamont, azienda leader europea nel campo dei forni industriali ma soprattutto all’avanguardia di un nuovo e in un certo senso rivoluzionario rapporto tra imprenditore e operaio, basato su migliori condizioni di lavoro, con forme assistenziali sino ad allora sconosciute, derivanti dalle esperienze di collaborazione con Adriano Olivetti. Quando per ragioni di età il titolare decide di ritirarsi, la Thermo-Diamont viene assorbita da una multinazionale e nello staff dei suoi funzionari Marco ritrova il suo vecchio amico col quale nel ‘68, ai tempi dell’università, condivise le idee e le lotte del Movimento Studentesco. Lavorare con lui accende il suo entusiasmo ma, amaramente, scopre che l’amico di un tempo, è ora un’altra persona. Il suo ruolo, nell’organigramma della multinazionale, è quello del tagliateste. Inevitabile lo scontro tra i due in seguito al quale Marco rimane senza lavoro alla soglia dei cinquant’anni. Sprofonda per lungo tempo in una depressione totale fino al giorno in cui l’infermiera di una sua amica, dalla sfuggente personalità, gli parla del progetto al quale ha aderito con la neonata struttura sanitaria di Emergency. Marco rimane ammirato dalla determinazione di quella ragazza. Quell’incontro segnerà una svolta nella sua vita...Luciano Negro, con una scrittura lieve e diretta, molto più prossima al dialogo tra amici che alla narrazione, coinvolge il lettore nella quotidianità drammaticamente attuale del lavoro governato da logiche di profitto incuranti dei valori sociali e civili e delle conseguenze per le persone ma offre, nel contempo e magistralmente, la visione della possibilità di riscatto da esse nei luoghi di esercizio di un'umanità solidale, di consapevolezza dell'utilità del proprio lavoro, di estensione al prossimo dei sacrifici genitoriali ricevuti. Una lettura che sorprende ed arricchisce il comune senso civile...