Siamo a Napoli, durante gli anni fulgidi ed esaltanti della Belle Époque e dei Caffè Concerto, periodo di cambiamenti epocali che prelude al Novecento. Il prologo inquadra l’epidemia di colera che colpì la città nel 1884. La narrazione si snoda, poi, attraverso gli anni che connotarono Napoli, al pari di Parigi, come capitale del divertimento e delle chanteuse. È la Napoli dei grandi poeti e del trionfo della canzone romantica. Nel romanzo, alcuni personaggi realmente esistiti convivono con altri puramente inventati. Incontriamo Elvira Donnarumma, Gennaro Pasquariello, Salvatore Di Giacomo, Eduardo Scarpetta, Matilde Serao, Gilda Mignonette, tutte figure descritte seguendo un filo di memoria storica collettiva che dà conto della traccia indelebile che tali nomi hanno impresso nell’arte. Una città che tira a lucido la sua immagine con la legge sul Risanamento, con la costruzione dell’imponente Galleria Umberto I e con l’edificazione di nuovi eleganti quartieri. Una città con le sue miserie e il luccichio del varietà; terra imperfetta e, forse proprio per questo, affascinante.