"Una vita" è il primo romanzo di Italo Svevo. Originariamente intitolato "Un inetto", rifiutato dall'editore, scomparve per lasciare il posto a quello attuale; identico, a insaputa dell'autore, a quello di un celebre romanzo di Maupassant. La sua stesura iniziò nel 1888. Venne rifiutato dalla casa editrice Treves, e venne poi pubblicato nel 1892 dall'editore Vram, a spese dello stesso autore.
Il titolo, "Un inetto", scelto forse per meglio evidenziare la psicologia del personaggio principale e, in un certo senso, il pessimismo tipico dello scrittore, venne poi modificato nel più neutro "Una vita", che riprende fra l'altro il titolo di un noto libro di Guy de Maupassant, senza però avere con questo relazioni di trama o di tematiche trattate.
Sul piano stilistico espressivo Svevo si ispirava al romanzo psicologico il cui tema dominante è l'esplorazione dell'inconscio, ossia la parte più profonda del pensiero umano caratterizzato soprattutto da una minuziosa analisi interiore dei personaggi delle loro emozioni e stati d'animo. Svevo segue anche la tecnica del monologo interiore e del flusso di coscienza che porta ad un testo con una continua alternanza di piani temporali (presente e passato).
Italo Svevo, pseudonimo di Aron Hector Schmitz (Trieste, 19 dicembre 1861 – Motta di Livenza, 13 settembre 1928), è stato uno scrittore e drammaturgo italiano, autore di tre romanzi, numerosi racconti brevi e opere teatrali.
In Svevo confluiscono filoni di pensiero contraddittori e difficilmente conciliabili: da un lato il positivismo, la lezione di Darwin, il marxismo; dall'altro il pensiero negativo e antipositivista di Schopenhauer, di Nietzsche e di Freud. Ma questi spunti contraddittori sono in realtà assimilati da Svevo in un modo originalmente coerente: lo scrittore triestino assume dai diversi pensatori gli elementi critici e gli strumenti analitici e conoscitivi piuttosto che l'ideologia complessiva.
Il titolo, "Un inetto", scelto forse per meglio evidenziare la psicologia del personaggio principale e, in un certo senso, il pessimismo tipico dello scrittore, venne poi modificato nel più neutro "Una vita", che riprende fra l'altro il titolo di un noto libro di Guy de Maupassant, senza però avere con questo relazioni di trama o di tematiche trattate.
Sul piano stilistico espressivo Svevo si ispirava al romanzo psicologico il cui tema dominante è l'esplorazione dell'inconscio, ossia la parte più profonda del pensiero umano caratterizzato soprattutto da una minuziosa analisi interiore dei personaggi delle loro emozioni e stati d'animo. Svevo segue anche la tecnica del monologo interiore e del flusso di coscienza che porta ad un testo con una continua alternanza di piani temporali (presente e passato).
Italo Svevo, pseudonimo di Aron Hector Schmitz (Trieste, 19 dicembre 1861 – Motta di Livenza, 13 settembre 1928), è stato uno scrittore e drammaturgo italiano, autore di tre romanzi, numerosi racconti brevi e opere teatrali.
In Svevo confluiscono filoni di pensiero contraddittori e difficilmente conciliabili: da un lato il positivismo, la lezione di Darwin, il marxismo; dall'altro il pensiero negativo e antipositivista di Schopenhauer, di Nietzsche e di Freud. Ma questi spunti contraddittori sono in realtà assimilati da Svevo in un modo originalmente coerente: lo scrittore triestino assume dai diversi pensatori gli elementi critici e gli strumenti analitici e conoscitivi piuttosto che l'ideologia complessiva.