Edgar Allan Poe, nato a Boston il 19 Gennaio 1809 e morto a Baltimora il 7 Ottobre 1849, è stato uno dei maggiori scrittori statunitensi del suo tempo, ma anche un poeta, un critico letterario, un giornalista, un editore e un saggista. Il suo nome è rimasto indissolubilmente legato ai suoi celebri romanzi e racconti dell’orrore e del mistero e alla sua derivante fama di autore “maledetto”, anche se la sua produzione letteraria, piuttosto vasta, ha compreso anche raccolte poetiche, racconti polizieschi, gialli psicologici e storie di fantascienza e di avventura. Fu, insieme al grande scrittore ed esoterista francese Charles Nodier, uno dei principali precursori del Romanticismo e del Simbolismo, ma dovette lottare per buona parte della propria vita, soprattutto dopo la morte della moglie Virginia, con problemi finanziari e personali, con l’abuso di alcolici e di sostanze stupefacenti, oltre che con l’incomprensione del pubblico e della critica dell’epoca.
Un’avventura a Gerusalemme, nota anche come Una storia di Gerusalemme ( A Tale of Jerusalem) è un breve racconto scritto da Edgar Allan Poe nel 1832. Venne pubblicato per la prima volta nel 1840, nell'edizione dei Racconti del grottesco e dell'arabesco. Lo riproponiamo oggi all’attenzione dei nostri lettori nella traduzione italiana curata da Ernesto Ragazzoni per la raccolta Edgar Allan Pöe, curata dallo stesso Ragazzoni e da Federico Garrone (ed. Roux Frassati, Torino 1896).
Si tratta di un racconto storico e al contempo immaginifico, grottesco e surreale, che, in quanto tale, si discosta dal classico filone horror dell’autore. È ambientato a Gerusalemme, durante l'assedio di Pompeo Magno. Due farisei: Abel-Phittim e Ben-Levi, accompagnati da Simeone, si dirigono all'alba del nuovo giorno sulla torre più alta delle mura di cinta detta "Adoni-Bezek". I tre sembrano molto affrettati, ma perché? Devono incontrarsi con un messo dell'esercito romano per uno scambio. Saliti sul torrione, i farisei, invocando i loro innumerevoli Dei, tra cui Baal, calano giù per l'edificio una cesta contenente delle monete e degli oggetti sacri. Da sotto si sente la voce rauca e rozza del centurione che li invita a far presto, promettendo loro di far arrivare la merce di scambio, un gruppo di agnelli per il sacrificio. I tre sono fiduciosi e calano la cesta, ma poi se ne pentono dato che non arriva niente. Poco dopo sentono un belato e sulla collinetta giunge un ariete, bello come non mai, ma pian piano che si avvicina, i farisei scoprono che non è altri che un grasso porco: sono stati beffati.
Un’avventura a Gerusalemme, nota anche come Una storia di Gerusalemme ( A Tale of Jerusalem) è un breve racconto scritto da Edgar Allan Poe nel 1832. Venne pubblicato per la prima volta nel 1840, nell'edizione dei Racconti del grottesco e dell'arabesco. Lo riproponiamo oggi all’attenzione dei nostri lettori nella traduzione italiana curata da Ernesto Ragazzoni per la raccolta Edgar Allan Pöe, curata dallo stesso Ragazzoni e da Federico Garrone (ed. Roux Frassati, Torino 1896).
Si tratta di un racconto storico e al contempo immaginifico, grottesco e surreale, che, in quanto tale, si discosta dal classico filone horror dell’autore. È ambientato a Gerusalemme, durante l'assedio di Pompeo Magno. Due farisei: Abel-Phittim e Ben-Levi, accompagnati da Simeone, si dirigono all'alba del nuovo giorno sulla torre più alta delle mura di cinta detta "Adoni-Bezek". I tre sembrano molto affrettati, ma perché? Devono incontrarsi con un messo dell'esercito romano per uno scambio. Saliti sul torrione, i farisei, invocando i loro innumerevoli Dei, tra cui Baal, calano giù per l'edificio una cesta contenente delle monete e degli oggetti sacri. Da sotto si sente la voce rauca e rozza del centurione che li invita a far presto, promettendo loro di far arrivare la merce di scambio, un gruppo di agnelli per il sacrificio. I tre sono fiduciosi e calano la cesta, ma poi se ne pentono dato che non arriva niente. Poco dopo sentono un belato e sulla collinetta giunge un ariete, bello come non mai, ma pian piano che si avvicina, i farisei scoprono che non è altri che un grasso porco: sono stati beffati.