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Uova fatali narra le vicende di Vladimir Ipat’evic Pérsicov, geniale scienziato, che scopre il misterioso ‘raggio rosso’, capace di accelerare tutte le funzioni vitali. Ben presto la portata della scoperta viene amplificata e Pérsikov ne diviene inconsapevole vittima.
Per porre rimedio a un’inspiegabile morìa di galline, il Governo sovietico decide di utilizzare il raggio, seppur ancora non sufficientemente sperimentato, in una fattoria, allo scopo di velocizzare la nascita dei pulcini e la loro crescita. Un clamoroso scambio di uova metterà in pieno pericolo la città di Mosca.
“Nel Sovchov non fu più udito alcuno sparo. A sovrastare ogni cosa, rimase solo un barbaro ronzio, a cui rispose in lontananza, portato dal vento, un urlo proveniente dal villaggio, forse umano, forse ferino (…)”.
Michail A. Bulkakov (1891-1940), scrittore e drammaturgo russo, è considerato uno dei maggiori novellisti del Novecento. Tra le sue opere, Cuore di cane (1925), Uova fatali (1925), Il maestro e Margherita (pubblicato postumo nel 1967).
Uova fatali narra le vicende di Vladimir Ipat’evic Pérsicov, geniale scienziato, che scopre il misterioso ‘raggio rosso’, capace di accelerare tutte le funzioni vitali. Ben presto la portata della scoperta viene amplificata e Pérsikov ne diviene inconsapevole vittima.
Per porre rimedio a un’inspiegabile morìa di galline, il Governo sovietico decide di utilizzare il raggio, seppur ancora non sufficientemente sperimentato, in una fattoria, allo scopo di velocizzare la nascita dei pulcini e la loro crescita. Un clamoroso scambio di uova metterà in pieno pericolo la città di Mosca.
“Nel Sovchov non fu più udito alcuno sparo. A sovrastare ogni cosa, rimase solo un barbaro ronzio, a cui rispose in lontananza, portato dal vento, un urlo proveniente dal villaggio, forse umano, forse ferino (…)”.
Michail A. Bulkakov (1891-1940), scrittore e drammaturgo russo, è considerato uno dei maggiori novellisti del Novecento. Tra le sue opere, Cuore di cane (1925), Uova fatali (1925), Il maestro e Margherita (pubblicato postumo nel 1967).