Visione o racconto? I testi di Breton, Artaud e Tzara non cessano di sollecitare l’immaginazione dei lettori. I saggi di questo volume analizzano alcuni tra i maggiori testi del Surrealismo, cercando di ricostruire la coerenza delle metafore e delle analogie degli autori più attivi dell’Avanguardia francese tra il 1919 e il 1935. Attraverso dei percorsi in parte divergenti e in parte convergenti, emerge un insieme di immagini ricorrenti – il cerchio, la linea, il ventaglio, l’albero, il corpo – elaborate dai tre autori in modi differenti, ma con sullo sfondo alcune preoccupazioni costanti: è possibile vedere il pensiero? Lo si può vedere assumere delle forme riconoscibili? Le forme del pensiero somigliano alle forme della natura? Che rapporto c’è tra corpo e pensiero, tra forme ‘pensanti’ e movimento?