Anche in questa ultima raccolta di poesie, Nicola Scanga si racconta a cuore nudo, spalanca le porte dei ricordi, lascia che i suoi stati d'animo fluiscano liberi, avvalendosi di uno stile privo di schemi. I suoi tumulti irrompono, acquisiscono forma, diventano immagini che pulsano vita. La lettura dei suoi versi rappresenta un viaggio per il quale si deve esser pronti a sprofondare in vuoti che traboccano di presenze assenti. Sgorgano pensieri che simili a macigni rotolano, scendono in picchiata e con irruenza urtano contro le pareti dell'anima colmando voragini mai chiuse. È il peso opprimente che si avverte nel petto inerme... quello che a volte stringe, attanaglia il cuore e induce a rallentare i passi.