L'Unione europea è ad un bivio. Politico, economico e sociale. Nulla come la pandemia ha stravolto le nostre vite e convinzioni, offuscando le lenti con cui guardavamo al mondo globalizzato. Un'emergenza, la più grande crisi dal secondo dopoguerra, che farà da anticamera alle trasformazioni che plasmeranno la nostra contemporaneità e riscriveranno le regole e gli equilibri globali nei prossimi decenni. L'Unione si è presentata all'appuntamento con grandi fragilità, dalla mancata riforma dei processi decisionali e democratici fino all'inconsistenza di una vera e propria politica estera. È un momento catartico che pone il nostro continente dinanzi a scelte rischiose, ma necessarie. Ne è convinto Donato Bendicenti - giornalista Rai, responsabile della sede di corrispondenza di Bruxelles - che, dal suo osservatorio nel cuore dell'Europa, ci racconta con grande lucidità e umanità i frenetici momenti vissuti dalle istituzioni e dai cittadini europei negli ultimi due anni. Un periodo doloroso, tra restrizioni e corse contro il tempo, ma che ha portato a issare le vele per un'inversione di rotta rispetto alla più recente storia dell'Unione. Perché la pandemia ha offerto il pretesto, non voluto, per ripensare il ruolo dell'Europa. Come potenza gentile e simbolo di solidarietà, ma anche come attore geopolitico più maturo, a partire dal rafforzamento delle sue istituzioni e degli strumenti chiave per affrontare il suo viaggio fuori dalla crisi. E verso il futuro
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