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In questo scritto del 1909 lo scrittore Giovanni Lanzalone sostiene che non potrà mai affermarsi una lingua universale creata artificialmente, ma che è possibile che un giorno sorga una lingua naturale universale così come sono nate le lingue nazionali fra tutti i dialetti.
Giovanni Lanzalone (Vallo della Lucania, 21 febbraio 1852 – Salerno, 12 maggio 1936) è stato un poeta, critico letterario e scrittore italiano. Fu discepolo prediletto di Francesco De Sanctis e di Luigi Settembrini. De Sanctis, dopo aver letto una raccolta di poesie del suo allievo, gli predisse, pubblicamente, nell'aula…mehr

Produktbeschreibung
In questo scritto del 1909 lo scrittore Giovanni Lanzalone sostiene che non potrà mai affermarsi una lingua universale creata artificialmente, ma che è possibile che un giorno sorga una lingua naturale universale così come sono nate le lingue nazionali fra tutti i dialetti.

Giovanni Lanzalone (Vallo della Lucania, 21 febbraio 1852 – Salerno, 12 maggio 1936) è stato un poeta, critico letterario e scrittore italiano.
Fu discepolo prediletto di Francesco De Sanctis e di Luigi Settembrini. De Sanctis, dopo aver letto una raccolta di poesie del suo allievo, gli predisse, pubblicamente, nell'aula Universitaria colma di discepoli, un importante futuro letterario.