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All'inizio del secolo scorso, il poeta Guido Gozzano intraprende un viaggio verso l'India e Ceylon. Nonostante la giovinezza, è afflitto dalla tubercolosi e proprio la trasferta dovrebbe aiutare il suo recupero fisico. Tuttavia, il viaggio non è solo un mezzo per guarire, ma si trasforma in un'esperienza culturale, visiva, metafisica e corporea, che avrà un'influenza determinante nella breve vita dell'autore piemontese. La "culla del mondo" lo accoglie, lo avvolge come un neonato, lo immerge in esperienze e profumi che modificheranno il suo concetto di Oriente, destinato a diventare progressivamente centrale nella sua produzione letteraria. Quei chilometri percorsi in India si riversano nell'intera opera di Gozzano: l'India diventa sia un luogo fisico che mentale, polvere e simbolo. Gozzano sembra anticipare ciò che Pier Paolo Pasolini e Tiziano Terzani, insieme ad altri, scriveranno del vasto, multiforme e mitico paese asiatico.
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