2,99 €
inkl. MwSt.
Sofort per Download lieferbar
payback
0 °P sammeln
  • Format: ePub

Quelli dal 1916 al 1920 sono anni cruciali per la vita e la produzione letteraria di Marina Cvetàeva. Agli inizi del 1916, dopo un viaggio a Pietroburgo, si rafforzò la sua amicizia con Osip Mandel’štam mentre si ruppe bruscamente il rapporto amoroso che l’aveva legata alla poetessa Sófija Parnók per circa due anni. Nel 1917 il marito Sergej raggiunse l’Armata bianca, Cvetàeva rimase bloccata a Mosca a causa della guerra civile. Quello stesso anno nacque la seconda figlia, Irina, che non conquistò mai del tutto l’amore della madre a causa di un ritardo che la rendeva, agli occhi di Marina,…mehr

Produktbeschreibung
Quelli dal 1916 al 1920 sono anni cruciali per la vita e la produzione letteraria di Marina Cvetàeva.
Agli inizi del 1916, dopo un viaggio a Pietroburgo, si rafforzò la sua amicizia con Osip Mandel’štam mentre si ruppe bruscamente il rapporto amoroso che l’aveva legata alla poetessa Sófija Parnók per circa due anni.
Nel 1917 il marito Sergej raggiunse l’Armata bianca, Cvetàeva rimase bloccata a Mosca a causa della guerra civile. Quello stesso anno nacque la seconda figlia, Irina, che non conquistò mai del tutto l’amore della madre a causa di un ritardo che la rendeva, agli occhi di Marina, «una creatura senza futuro». La sua breve vita si concluderà nell’orfanotrofio in cui era stata portata con sua sorella Ariadna perché fosse loro garantito quel cibo che spesso mancava in casa loro a causa della drammatica situazione economica in cui versava il Paese nel 1919.
Cvetàeva tornerà a prendere solo la figlia maggiore, mentre la piccola Irina vi morirà di stenti nel 1920.
Gli anni della guerra civile si rivelarono molto difficili per Marina Cvetàeva, che dal novembre 1918 prestò servizio al Dipartimento informazioni del Commissariato del popolo alle Nazionalità, nell’aprile
1919 al centro per la cura dei prigionieri e dei profughi (Centrplenbež), e nel novembre 1920 al Dipartimento teatrale del Commissariato del Popolo. In questo periodo apparve il ciclo di poesie Il posto dei cigni, intriso di simpatia per il movimento bianco, oltre che opere romantiche come Egóruška, Su un cavallo rosso e la fiaba popolare Zar-fanciulla, trasformata in un grandioso poema che fa da spartiacque tra la produzione giovanile e quella dell’età matura della grande poetessa.
Dal gennaio 1921, Marina Cvetàeva cominciò a partecipare regolarmente alle serate letterarie dell’Unione panrussa dei poeti e alle riunioni dei “Subbotnik di Nikitin”, facendo letture delle sue poesie e dei suoi componimenti.
Questo, a grandi linee, il contesto biografico degli anni in cui sono state composte le poesie di questa raccolta, pubblicata in due tempi: a Mosca nel 1921 dalla casa editrice Kostrý, e l’anno successivo, con lo stesso titolo, dalla casa editrice Gosudàrstvennoe izdàtel’stvo, nonostante questa seconda versione contenesse poesie del tutto diverse dalla prima.