È un'infanzia dai sapori magici e innocenti quella di cui si parla nelle pagine del libro.Attraverso la storia di una famiglia di emigrati che, sotto il fascismo, si è spostata dall'Emilia nell'estremo Ponente Ligure, in cerca di migliori condizioni lavorative, la scrittrice fa rivivere personaggi e momenti importanti della sua vita che contribuiranno alla sua formazione.In Villa San Gaetano, una villa in riva al mare senza acqua potabile e senza luce elettrica, durante la seconda guerra mondiale, la famiglia conduceva un'esistenza precaria, ma composta e dignitosa, i cui forti valori etici ed affettivi la elevavano al di sopra delle condizioni economiche non abbienti.Emergono nel libro figure statuarie come quella del nonno Cesare, il silenzioso, e della nonna Pia, la saggia, veri sostegni per il gruppo familiare. Non mancano riflessioni sul sistema di vita, sul mondo del lavoro, sull'affettività. Il tutto ambientato in uno degli angoli più belli del Ponente Ligure: Latte di Ventimiglia, ancora oggi quasi incontaminato.Anche se un lacerante dolore si profilerà all'orizzonte dell'autrice, “Villa San Gaetano” è la storia di un'infanzia felice a diretto contatto col mare, con la natura.