Nella recente storia italiana i governi e le amministrazioni locali sono stati sollecitati dai movimenti femministi, e man mano da vari movimenti collettivi e da una larga opinione pubblica, a intervenire con politiche di prevenzione e di contrasto nei confronti delle violenze sulle donne. Inoltre l'interpretazione di queste gravi fenomenologie si è inserita nella cornice politica e normativa internazionale dei diritti umani, sviluppando indicazioni per buone pratiche ma anche critiche sempre più stringenti alle mentalità sociali e istituzionali di resistenza al cambiamento. Per affrontare un problema pervasivo e di natura strutturale come la violenza di genere si rivela di importanza centrale l'azione congiunta di soggetti istituzionali e del privato sociale, attivi in ambiti differenti, che siano in grado di garantire la dovuta protezione e sostegno alle donne sopravvissute, ai loro figli e alle loro figlie, e avviare i necessari interventi di prevenzione. Il progetto ViVa, nel suo percorso di ricerca, ha esplorato il sistema italiano degli interventi antiviolenza, coinvolgendo i suoi attori e mettendo in luce punti di forza e criticità delle relative politiche.
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