Sempre fondatamente critico nei confronti degli altri, più occasionalmente e meno giustificatamente autocritico, un pensionato paradossalmente verisimile propone la situazione quasi universale di questi nuovi poveri, impegnati allo stremo nella difficile, vitalistica impresa del durare. Si tratta sostanzialmente di sopravvivere, malgrado i tanti pericoli e l’aperta ostilità del mondo, nella condizione di caduta verticale di reddito, status sociale, condizione fisica e persino intellettiva: la scelta di un registro ironico, sarcastico e grottesco, è sembrata la migliore per testimoniare, senza indulgenze nei confronti dei luoghi comuni pietosi o spietati, una situazione amara quanto, per un potenziale lettore, estremamente divertente.
Situazioni diverse della quotidianità di un anziano immaginario ma soprattutto di un tipo antropologico, misantropo e ancor più misogino, un po’ paranoico ma in questo giustificato dall’assedio sistematico e minaccioso degli altri, alle soglie della povertà ma con tutti gli appetiti e i bisogni che l’illusione consumistica rende pressoché universali.
Situazioni diverse della quotidianità di un anziano immaginario ma soprattutto di un tipo antropologico, misantropo e ancor più misogino, un po’ paranoico ma in questo giustificato dall’assedio sistematico e minaccioso degli altri, alle soglie della povertà ma con tutti gli appetiti e i bisogni che l’illusione consumistica rende pressoché universali.