Da donna Libera e da mastro Bartolomeo dei Guarini nacque Guarino in Verona nel 1374, l'anno della morte di Francesco Petrarca. Dalla patria egli desunse il soprannome di Veronese. Aveva un fratello, Lorenzo, il quale un bel giorno scomparve da Verona, senza che la famiglia ne avesse poi più notizie. Rimasero i due fratelli sin dai teneri anni orfani del padre. A Guarino l'immagine paterna tornava alla mente come una nebbia e un sogno. Bartolomeo prese parte alla guerra combattuta nel 1386 tra Francesco da Carrara, signore di Padova, e Antonio della Scala, signore di Verona, la quale finì miseramente con la disfatta dei Veronesi nella battaglia del 25 giugno presso a Padova. Le soldatesche veronesi erano guidate da Cortesia Serego, capitano che a dir di Guarino «di battaglie non se ne intendeva se non per quanto le avea lette nei libri o vedute nei quadri». Mastro Bartolomeo fu fatto prigioniero con altri ottomila e morì poco dopo tra i nemici. Allora Guarino era appena dodicenne. I due figli rimasero sotto la cura della madre Libera «il modello delle mogli e delle vedove», la quale da quel dì in poi si consacrò tutta alla loro educazione.