La trama del romanzo rimbalza tra tentazioni e sfide quotidiane di varia natura, giorni fausti e infausti, successi e fallimenti, colpi di fortuna e momenti di sventura che si presentano al protagonista Gabriele. Sofferente di un disagiato stato psicologico con le sue pause o rivolgimenti, egli vive sotto l'incoercibile pulsione del gioco d'azzardo e l'inebriante commistione di rischio e voluttà che gli corrodono l'anima e che, senza rendersene conto, lo trascinano lento e inesorabile nelle grinfie delle sirene degli abissi. Il microcosmo, descritto in stile scabro, di alto nitore formale e con la semplicità della linea narrativa, ospita fatti vorticanti in tutto il loro disadorno gioco della passione, in cui l'aleatorietà e il confine tra fallimento e trionfo nella vita lo stabilisce il rimbalzare di una pallina bianca. Gabriele entra in scena peritoso sgomitando, come una moderna pièce teatrale, per poi imporsi come impenitente sognatore di una sovrastruttura utopica e maliosa che esiste solo nella sua mente; la seduzione del gioco, il tintinnio della pallina nella roulette, il fruscio delle fiches sul panno verde lo mandano in visibilio, nell'attesa di una redenzione finale. Solo in articulo mortis, egli cerca di ritrovare se stesso, di sottrarsi al devastante gioco delle scommesse e di riappacificarsi con il passato tormentoso.