“Viti Parallele si fonda su una intuizione, la degustazione eretica, e si sviluppa offrendo degli itinerari che portino le persone che hanno voglia di godersi del buon vino, verso i luoghi e i vignaioli che quel vino sanno fare. Abbiamo impiegato mesi, e una significativa quantità di bottiglie, a cucinare questa proposta che, per te che leggi, è già alla seconda edizione. Seconda edizione che per noi, Pavesi di nascita o di adozione, non poteva che raccontare l’Oltrepo: la terra benedetta dove puoi coltivare quello che vuoi. Oltrepo: la cantina dei milanesi; il territorio degli scandali delle cantine sociali; il luogo in cui non si fa sistema.” La degustazione del vino come viaggio. Simone Marchetti, che è un sommelier, dispone degli strumenti tecnici, quelli degli addetti ai lavori; Lele Rozza la comunicazione la fa di mestiere, e dal loro dialogare sono emersi gli ingredienti di una storia. La storia del vino e di chi lo produce. Hanno scelto di raccontarcela, per usare le parole di Marchetti, in modo “eretico”: in modo cioè fruibile anche dai non addetti ai lavori, con una visione più poetica, abbastanza da farne narrativa.