Fatti quotidiani e cronaca nera hanno stimolato nell’opinione pubblica accesi dibattiti sulle malattie mentali e sulla chiusura dei manicomi. Incontrando nella narrazione Mario Tobino e Vittorino Andreoli, fari nel labirinto psichiatrico, l’autore indaga il ruolo dell’anaffettivo femminicida inserendolo nel contesto quotidiano.
Dunque non più il “mostro” ma Alberto, Aldo, Alessio, Ciro, Cristiano, Enrico, Gabriele, Gianni, Giuliano, Jean, Luciano, Luigi, Manuel, Michele, Mihail, Mohamed, Nicola, Paolo, Pietro, Salvatore, Samuele, Silvano, Stefano, Vincenzo, Vittorio e centinaia di altri, che come maschi hanno ucciso una donna.
Corocher scrive questo libro ispirato a fatti veri e a persone conosciute personalmente, raccontando di come un incidente stradale e la successiva odissea ospedaliera possano aprire nuovi e inconsueti punti di vista sulle difficoltà e il disagio mentale.
Dunque non più il “mostro” ma Alberto, Aldo, Alessio, Ciro, Cristiano, Enrico, Gabriele, Gianni, Giuliano, Jean, Luciano, Luigi, Manuel, Michele, Mihail, Mohamed, Nicola, Paolo, Pietro, Salvatore, Samuele, Silvano, Stefano, Vincenzo, Vittorio e centinaia di altri, che come maschi hanno ucciso una donna.
Corocher scrive questo libro ispirato a fatti veri e a persone conosciute personalmente, raccontando di come un incidente stradale e la successiva odissea ospedaliera possano aprire nuovi e inconsueti punti di vista sulle difficoltà e il disagio mentale.