Cosa ha fermato il condottiero più geniale della storia? La fatale sconfitta del grande generale nella battaglia che segnò la fine di un'epoca Il 18 giugno 1815 si svolse un evento di proporzioni epocali che decise definitivamente il destino di Napoleone e di quelli che scelsero di stare con lui fino alla fine: la battaglia di Waterloo. Debellando il condottiero còrso, le monarchie europee della Settima coalizione guidate da lord Wellington, “il duca di ferro”, distrussero brutalmente le speranze e i sogni che le forze progressiste e liberali europee avevano riposto in Bonaparte. Anche se il giudizio della storia non fu clemente con lui, da tutti, amici e nemici, fu riconosciuta la genialità tattica e strategica espressa dal piccolo soldato còrso in tante campagne e battaglie vinte. Waterloo, toponimo che evoca la parabola di un condottiero che – negli ultimi mesi di comando – manifestò appieno le sue debolezze, fu una sorpresa: la disfatta francese giunse inaspettata per ambedue gli schieramenti. Quale fu l’elemento che giocò un ruolo così negativo per la Grande Armée? Errori? Tradimenti? Incapacità dei comandanti? La storia che si snoda in queste pagine racconta con passione e precisione i dettagli della battaglia, gli antefatti, le conseguenze. Descrive gli uomini, le armi usate, le uniformi, i diversi modi di combattere dei due imponenti eserciti che si dilaniarono a vicenda in uno sperduto angolo della campagna belga sotto una leggera pioggia primaverile. La caduta di uno dei condottieri più geniali della storia, attraverso il resoconto puntuale delle sue ultime mosse strategiche. Segreti, strategie e colpi di scena: la descrizione dettagliata della sconfitta più clamorosa di tutti i tempi, che segnò la fine di Napoleone e quella di un’epoca. Che cosa non aveva previsto Napoleone? Gianluca Scagnetti giornalista e documentarista, ha collaborato con varie testate della carta stampata, radiofoniche e televisive. Dal 1991 ha seguito gli eventi bellici nella ex Jugoslavia e la crisi albanese, è stato inviato in Asia centrale e Medio Oriente. È autore di reportage di guerra e del romanzo Omicidio di un “gladiatore” nella Destra Tagliamento. Attualmente vive tra Roma e il Friuli.