Pinà è una ragazzina intelligente e sveglia, cresciuta dai genitori e dalla nonna materna Agata in
modo tale da essere indipendente e responsabile. I suoi genitori sono etologi e lavorano in Africa, Pinà vive con la nonna durante l'anno scolastico e trascorre le vacanze nella savana con suo padre e sua madre. Da grande vuole fare la fotografa e conoscere il mondo. Purtroppo si scopre che la nonna di Pinà è venuta a mancare in modo improvviso e Pinà in attesa del rientro in Italia dei suoi genitori è stata affidata ai servizi sociali. Pinà ha sentito cose bruttissime di quell'Istituto e non ha nessuna intenzione di farsi imprigionare, decide di sfuggire al controllo dell'assistente sociale e allontanarsi dalla città, fino al momento in cui i suoi genitori sarebbero ritornati a prenderla. Sale sul primo autobus in partenza e inizia la sua avventura. Arriva in un piccolo paese sulle colline e, facendo buon uso delle sue conoscenze di boy scout, si accampa vicino ad un boschetto dove per qualche settimana vive come se fosse in campeggio. Non è una situazione facile e di sicuro corre qualche rischio, ma fortunatamente incontra negli abitanti del luogo degli amici che in qualche modo la tengono d'occhio. Lei contraccambia prendendosi cura del luogo che la ospita e insegna al paese intero l'importanza della raccolta differenziata dei rifiuti, inventandosi così un lavoro per comprarsi i viveri necessari a non far brontolare troppo la pancia. Un giorno Pinà si scontra con un vivace cagnolino, Milo, che forse si è perso o è stato abbandonato, insomma, anche lui è solo. I due fanno amicizia e Milo non la perderà di vista neppure per un istante. Infatti è lui che salva Pinà quando il suo rifugio viene distrutto da un improvviso quanto violento temporale estivo, andando a chiamare i rinforzi.
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