“Mettersi nei panni degli altri”. La raccolta di racconti di Caterina Falciglia insegna, o meglio trasmette ai più piccoli come sviluppare empatia, allontanare ogni forma di discriminazione e distinguere con saggezza il bene dal male, mostrando lealtà al prossimo. In uno scenario fantasioso e colorato, immerso in una natura incantevole, rigogliosa o a volte minacciata, prendono vita le avventure di tantissimi personaggi appartenenti al mondo animale, ognuno custode di una storia portatrice di valori e nobili sentimenti, da cui si ha tanto da imparare. Una lettura adatta a tutti i bambini, che rappresenta l’occasione per confrontarsi con genitori e insegnanti su emozioni, paure, sofferenze e punti di forza che caratterizzano ogni individuo anche nella vita reale e che porta a riflettere sull’ingiustizia e l’insensatezza di comportamenti denigratori, meschini o poco intelligenti.
Caterina Falciglia ha trentasei anni e vive in Basilicata. Dopo la laurea in Scienze della Comunicazione, ha deciso di restare nella sua terra e di dedicarsi al sociale, lavorando come educatrice per minori a rischio e come assistente domiciliare per bambini diversamente abili. Grazie all’esperienza maturata in questo campo professionale, che implica il contatto diretto con persone sofferenti, l’autrice ha compreso l’importanza dei processi di sostegno e inclusione. Ispirata dai disegni di suo figlio di quattro anni, Diego, scrive la sua prima raccolta di racconti per l’infanzia, con la speranza che le sue storie possano contribuire notevolmente a prevenire le ingiustizie sociali e a trasmettere ai bambini, gli adulti di domani, il valore dell’empatia.
Caterina Falciglia ha trentasei anni e vive in Basilicata. Dopo la laurea in Scienze della Comunicazione, ha deciso di restare nella sua terra e di dedicarsi al sociale, lavorando come educatrice per minori a rischio e come assistente domiciliare per bambini diversamente abili. Grazie all’esperienza maturata in questo campo professionale, che implica il contatto diretto con persone sofferenti, l’autrice ha compreso l’importanza dei processi di sostegno e inclusione. Ispirata dai disegni di suo figlio di quattro anni, Diego, scrive la sua prima raccolta di racconti per l’infanzia, con la speranza che le sue storie possano contribuire notevolmente a prevenire le ingiustizie sociali e a trasmettere ai bambini, gli adulti di domani, il valore dell’empatia.