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Romanzo scritto pensando al “gentil sesso” ma che farà meditare anche quello “forte”. Carnale e filosofico, suggerisce una riflessione sulla fragilità del maschio umano inteso sia come individuo, sia come concetto sociale in trasformazione. Il protagonista si muove in un universo femminile tra rapporti adulterini agiti o solo vagheggiati, alla ricerca dell’emancipazione dalla moglie ansioso-depressa che lo soffoca e gli nega affetto, sensualità e seduzione. Così cede alla corte di Alba per venirne poi lasciato, ricerca l’amicizia di Beatrice, abortisce e concreta esperienze erotico…mehr

Produktbeschreibung
Romanzo scritto pensando al “gentil sesso” ma che farà meditare anche quello “forte”. Carnale e filosofico, suggerisce una riflessione sulla fragilità del maschio umano inteso sia come individuo, sia come concetto sociale in trasformazione. Il protagonista si muove in un universo femminile tra rapporti adulterini agiti o solo vagheggiati, alla ricerca dell’emancipazione dalla moglie ansioso-depressa che lo soffoca e gli nega affetto, sensualità e seduzione. Così cede alla corte di Alba per venirne poi lasciato, ricerca l’amicizia di Beatrice, abortisce e concreta esperienze erotico sentimentali nel tentativo di elaborare il lutto dell’amore nuovamente negato, in un’iperbole di avvenimenti e riflessioni che avvieranno il racconto verso un finale inatteso e illuminante. Zeno è fragile perché crede, o meglio VUOLE CREDERE nell’altra metà del cielo: il sesso femminile, la Donna. Con la D maiuscola, poiché così Zeno pensa il sostantivo.Ateo con sentimenti mistici, surroga la sua mancanza di fede in Dio con una religione affatto personale: la “religione dell’utero”. L’organo femminile diviene, nel suo immaginario, “buco nero” capace di inghiottire il cosmo e “santo graal” colmo della verità originaria. Per il protagonista, ogni “portatrice d’utero” è un tempio in cui genuflettersi e il coito è rito eucaristico. Il femminino impera sovrano, l’utero domina ovunque, anche nell’anima dell’uomo. Zeno ne fa addirittura un feticcio e rischia di essere travolto nel crollo del mito. Scopre, però, una possibile via d’uscita: in quest’era al silicone, il povero maschio svilito e confuso può finire col ricorrere a validi surrogati. Naturalmente si tratta di una provocazione: chi vi adorerà, signore mie, quando l’avrete costretto alla resa, quando aprirà gli occhi e capirà che, dopotutto, la religione è solo una questione di fede? Anche quella dell’utero e del cosmo.