Chi non loderebbe Klopstock? Ma lo leggono tutti? No; meglio essere lodati di meno e letti di più. A nessun autore moderno come a Marx si potrebbero applicare con maggior ragione queste parole di Lessing. L'autore di questo libro è costretto, per la sua professione, a seguire la moderna letteratura economica tedesca, ed ha trovato che nessun nome viene citato così di frequente come quello del Marx, le cui dottrine formano la pietra angolare intorno a cui si aggira la maggior parte delle odierne discussioni economiche. Questo fatto non riesce pertanto a soddisfare in nessun modo chi scrive queste righe, come sarebbe da aspettarsi in uno che appartiene alla "scuola" marxista, se è lecito parlare di scuola, perché pur troppo ebbe assai volte occasione di constatare che quelli che scrissero di Marx o non ne avevano lette le opere o le avevano lette meno che superficialmente. Tenendo poi conto che la maggior parte dei letterati o eruditi che si occuparono di Marx, non lo fecero a scopo d'investigazioni obiettive e scientifiche, ma per trattare di certi interessi del momento, non recherà stupore di veder circolare le più buffe idee a riguardo delle dottrine di Marx. Marx non poteva assumersi il compito di ribattere caso per caso queste erronee interpretazioni. Le sue singole dottrine sono parti di un sistema complesso e non possono comprendersi che nella loro compagine; chi non riconosce questo, nella interpretazione delle diverse proposizioni, rimarrà sempre alla superficialità. Le opinioni errate non si potevano quindi rimuovere con poche parole, bensì accennando alla necessità d'uno studio minuzioso degli scritti di Marx o spiegando diffusamente gli speciali principi scientifici di Marx e di Engels. Tale spiegazione esiste di fatto nella classica polemica di Engels contro Dühring, libro che ha giovato a far intendere le dottrine marxiste più di quello che avrebbero potuto fare tutte le brevi ed apodittiche sentenze di Marx sul modo con cui voleva essere inteso in questo o in quel punto. Ma nella letteratura tedesca manca ancora uno scritto che riassuma brevemente le dottrine economiche di Marx e che le spieghi in modo facilmente intelligibile. Vennero già fatti diversi saggi in questo senso, ma son rimasti frammentari. Il presente scritto tenta colmare la lacuna o contribuire almeno a riempirla. Esso si appoggia naturalmente all'opera principale del Marx, il "Capitale", e la segue nell'ordinamento della materia. Gli altri scritti economici del Marx non poterono essere consultati che qua e la per spiegare dei punti difficili o per dare delle spiegazioni più estese di quelle del "Capitale". Lo scopo di questa esposizione è in primo luogo di far conoscere lo svolgimento del pensiero nel "Capitale" a quelli che non hanno il tempo o i mezzi di studiarlo: ma l'autore spera che la sua esposizione faciliterà lo studio del "Capitale" anche a molti di quelli che lo posseggono e che invoglierà finalmente molti a leggere l'opera nell'originale, di cui o si son fatti un concetto falso o hanno abbandonato lo studio per le difficoltà della prima parte. Non v'è nulla di più falso dell' opinione dello stile arido ed involuto del "Capitale". Chi scrive non conosce alcuna opera economica che si possa paragonare al "Capitale" per chiarezza e vivacità d'esposizione, talora anche per vera bellezza classica di stile.