Dopo lunghi anni di assenza, Annette ritorna nella casa in cui è cresciuta: qui, tra la polvere del tempo e i giochi dell’infanzia, ripercorre la sua vita.
Da piccola era introspettiva e taciturna, poco socievole e molto insicura, un carattere che era frutto del rapporto con i genitori: troppo presi da loro stessi e dalla convinzione di dover mantenere un certo tipo di vita e di attenzione alla forma per occuparsi anche di lei, di lei che, per contro, non aveva nemmeno ben interiorizzato che cosa fosse questa forma che andava salvaguardata a tutti i costi ma che la faceva sentire così a disagio. Unico compagno era il suo pianoforte, Bemolle, amico e confidente, che la coccolava con le sue dolci armonie e che ha trasformato la musica nella sua più grande passione.
I genitori, quando erano assenti per lunghi periodi, la lasciavano al Monastero, luogo che inizialmente le era nemico ma che poi, col passare del tempo, era diventato un’altra casa, un’altra famiglia in cui essere amata e accudita, una famiglia forse più vera di quella che aveva già.
È stato un percorso lungo e tortuoso, quello di Annette, per riuscire a volersi bene e accettarsi e ora è tornata per perdonare e lasciar andare.
Carla Leoncini nasce a Rieti il 2 aprile 1966. Attratta fin dall’infanzia dai temi esistenziali e del disagio sociale, si appassiona presto allo studio del pianoforte che, insieme alla danza classica, coltiva nel tempo. Conseguita la maturità classica presso il Liceo Varrone di Rieti, si laurea nel 1990 in Economia e Commercio presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Madre di due figli, è tuttora attenta ai bisogni della collettività, fornendo la propria collaborazione per iniziative di carattere sociale.
Da piccola era introspettiva e taciturna, poco socievole e molto insicura, un carattere che era frutto del rapporto con i genitori: troppo presi da loro stessi e dalla convinzione di dover mantenere un certo tipo di vita e di attenzione alla forma per occuparsi anche di lei, di lei che, per contro, non aveva nemmeno ben interiorizzato che cosa fosse questa forma che andava salvaguardata a tutti i costi ma che la faceva sentire così a disagio. Unico compagno era il suo pianoforte, Bemolle, amico e confidente, che la coccolava con le sue dolci armonie e che ha trasformato la musica nella sua più grande passione.
I genitori, quando erano assenti per lunghi periodi, la lasciavano al Monastero, luogo che inizialmente le era nemico ma che poi, col passare del tempo, era diventato un’altra casa, un’altra famiglia in cui essere amata e accudita, una famiglia forse più vera di quella che aveva già.
È stato un percorso lungo e tortuoso, quello di Annette, per riuscire a volersi bene e accettarsi e ora è tornata per perdonare e lasciar andare.
Carla Leoncini nasce a Rieti il 2 aprile 1966. Attratta fin dall’infanzia dai temi esistenziali e del disagio sociale, si appassiona presto allo studio del pianoforte che, insieme alla danza classica, coltiva nel tempo. Conseguita la maturità classica presso il Liceo Varrone di Rieti, si laurea nel 1990 in Economia e Commercio presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Madre di due figli, è tuttora attenta ai bisogni della collettività, fornendo la propria collaborazione per iniziative di carattere sociale.