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Il gestore di un impianto idroelettrico deve corrispondere un'imposta agli enti pubblici locali (Comuni, Province e Regioni interessate), i cosiddetti canoni idrici, per la concessione e lo sfruttamento di acque pubbliche con lo scopo di produzione di energia elettrica. I canoni idrici sono di tre tipi: canone idrico di concessione (pagato da tutti gli impianti); sovracanone per gli enti rivieraschi (pagato dagli impianti di potenza nominale media superiore a 220 kW); sovracanone per bacini imbriferi montani (pagato dagli impianti di potenza nominale media superiore a 220 kW). Le risorse…mehr

Produktbeschreibung
Il gestore di un impianto idroelettrico deve corrispondere un'imposta agli enti pubblici locali (Comuni, Province e Regioni interessate), i cosiddetti canoni idrici, per la concessione e lo sfruttamento di acque pubbliche con lo scopo di produzione di energia elettrica. I canoni idrici sono di tre tipi: canone idrico di concessione (pagato da tutti gli impianti); sovracanone per gli enti rivieraschi (pagato dagli impianti di potenza nominale media superiore a 220 kW); sovracanone per bacini imbriferi montani (pagato dagli impianti di potenza nominale media superiore a 220 kW). Le risorse derivanti dal sovracanone appartengono esclusivamente ai Comuni e vengono gestite dai Consorzi BIM e reinvestite sui territori comunali; per i Comuni si tratta dell'unica "cassaforte" rimasta della montagna.
Autorenporträt
Chiara Maria Liguori si è laureata in Giurisprudenza, con il massimo dei voti, presso l'università Luigi Bocconi di Milano nel 2009. Già prima della laurea ha iniziata un proficuo rapporto professionale presso uno degli Studi legali italiani più importanti nel settore dell'Energy e Project Financing. Ora lavora presso una grande Società italiana.