Il motivo conduttore di questo romanzo, come recita il titolo, è l’amore – sentimento, avventura, percorso – capace di suscitare brividi di piacere e brividi di dolore. Possiamo viaggiare (come i protagonisti) o stare fermi, organizzare e pianificare la nostra vita, oppure farcela scivolare addosso con indifferenza, ma quell’incontro “fatale” ci avvolgerà in una tela di ragno: il destino potrà assumere forme mutanti, contro ogni previsione. Seguendo Claudio e Bruna da Milano a Roma, da L’Avana a San Paolo – e anche nei misteri della Nigeria – assisteremo alle loro gioie e sofferenze, e alle trasformazioni inevitabili quando la passione, la violenza e la morte s’intrecciano sullo stesso palcoscenico.
“Il romanzo è nato all’improvviso. Con grande stupore da parte mia. Mi ero avvicinata al genere, rispettosamente, passando attraverso saggi, guide e un libro letterario su L’Avana (c’è moltissimo di quella mia amata città surreale anche qui). Nonostante il mio riguardo per l’idea dell’invenzione… i due protagonisti – nati con urgenza, senza gestazione – hanno raccolto in modo libero e spudorato pezzi di me, e di alcune persone che accompagnano la mia vita, per costruire la loro personalità e i loro flashback. Altri personaggi esistono davvero, sotto mentite spoglie. Molto è anche pura narrazione di fantasia, gonfiata dall’esperienza” ( Chiara Bettelli Lelio).
“Il romanzo è nato all’improvviso. Con grande stupore da parte mia. Mi ero avvicinata al genere, rispettosamente, passando attraverso saggi, guide e un libro letterario su L’Avana (c’è moltissimo di quella mia amata città surreale anche qui). Nonostante il mio riguardo per l’idea dell’invenzione… i due protagonisti – nati con urgenza, senza gestazione – hanno raccolto in modo libero e spudorato pezzi di me, e di alcune persone che accompagnano la mia vita, per costruire la loro personalità e i loro flashback. Altri personaggi esistono davvero, sotto mentite spoglie. Molto è anche pura narrazione di fantasia, gonfiata dall’esperienza” ( Chiara Bettelli Lelio).