Angela nacque in un campo di grano a mezzogiorno e come segno di benvenuto nonna Giulia prese della terra e gliela sfregò sugli occhi. Un gesto che imprime sull’iride della ragazza tutte le sfumature del marrone, dal dorato ocra del grano maturo all’intenso colore della terra arata, e fa albergare nel suo animo un lupo, compagno ed essenza stessa della sua esistenza. È nelle allegorie naturalistiche, nel rispetto e nella fiducia per l’ordine delle cose, nell’equilibrio e nell’armonia verso cui uomini e animali tendono, che il romanzo si sviluppa tra struggenti emozioni e malinconia di tutti i personaggi, accettazione della realtà e aspirazione indistinta verso un suo naturale accomodamento, dal sapore quasi spirituale.