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È indubbiamente opera da grande ritrattista della natura del Salento. Un Salento che vive di mare, per il mare e del mare. Merita una valutazione molto positiva l’incipit del romanzo, ricca di descrizioni dettagliate, capaci di disegnare con mano ferma e sicura, un paesaggio noto a chi lo conosce, ma mai osservato con una tale minuzia. Romanzo ricco di sfaccettature e difficile da definire come genere, poiché da un inizio ricco di suspense e palesemente sulla linea di una detective story, sfuma in un romanzo d’amore e di passione, scritto da mano giovanile desiderosa di libertà dei sensi e di emozioni forti e sane, per poi diventare romanzo intimista , ricco di pensieri sull’esistenza e sul senso della vita. I ritratti di donna che si susseguono nelle pagine, svelano dettagli esteriori e caratteri interiori, misteriosi e arcani se la donna è Anastasia, diafani e dolci nelle descrizioni di Angelica. Originalissimo il filo della trama tenuto insieme dalle strofe di una canzone salentina “Lu rusciu te lu mare”, il cui ritmo della pizzica e le cui parole fungono da specchio agli avvenimenti. La voce narrante, Angelo, ha lo stesso nome dell’autore, che si guarda dentro dall’interno,ma anche dall’esterno, come dall’alto di una regia imparziale. Un libro bello da leggere in tutte le sue pagine, in tutti i suoi versi e nelle sue sfumature.