A fronte della globalizzazione degli scambi commerciali, dei cambiamenti climatici e degli appelli a tutela della biodiversità, la rapida identificazione delle specie costituisce, a livello mondiale, una necessità. L'utilizzo di una breve sequenza di DNA per standardizzare l' identificazione degli organismi ha recentemente conosciuto gli allori della cronaca sotto l'intrigante termine di DNA barcoding. Un segmento di circa 650bp del gene della citocromo ossidasi I mitocondriale (COI) è stato proposto come miglior barcode, almeno per il regno animale, dove si è potuta verificarne l'efficacia in diversi taxa, e gran parte delle specie studiate (94%) possiede barcode ben differenziati, con bassa variabilità intraspecifica ed alta divergenza tra taxa strettamente imparentati. L' innovativa metodologia proposta potrebbe rivelarsi utile nell'ambito della sicurezza alimentare e in particolare nel settore ittico, dove la frequente sostituzione di tranci o filetti di specie ittiche pregiate con carni di esemplari di minor valore ha messo in luce la necessità di sviluppare nuovi sistemi di tracciabilità molecolare.