Questo rarissimo (conservato in un solo manoscritto) e perciò prezioso Bestiario moralizzato di un anonimo poeta umbro del ’300 riporta 64 descrizioni versificate (sonetti in lingua volgare) di animali, sia reali che leggendari. Dall’“alifante” all’“unicorno”, dalla “tigra” alla “scinmia” e poi il “grifone”, la “noctola”, il “dragone”, la “pontecha” e così via…
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