Si tratta di una raccolta di poesie epigrammatiche improntate al gioco linguistico che, come osserva Gino Ruozzi nella presentazione, “dice cose significative in tono leggero e sorridente, non perciò meno penetrante”. Il gioco con le parole, sdoganato dalle rigide coercizioni dell'enigmistica, diviene pretesto per un carosello di sintetici e gustosi acquarelli di vita, spunti di riflessione sul linguaggio e la vita stessa.Tra le numerose sezioni del libro, cito a titolo di esempio Eros, amore, gelosia, Piccoli ritratti, Pillole, Il denaro, L'inconscio e la memoria, L'era digitale.Una variegata macedonia di stimoli e piccole invenzioni, all'insegna dell'ironia e dell'auto-ironia.